Accadde oggi: PowerComputing, produttore di cloni per Mac, cessa ogni attività

Written by on 31 Gennaio 2022 in Senza categoria

31 gennaio 1998 Power Computing, produttore di cloni per Mac, cessa ogni attività e vende all’asta anche le forniture per ufficio e i computer.

L’anno precedente, quando Steve Jobs era tornato alla guida di Apple, la prima cosa che aveva fatto era ricomprare le licenze di Mac OS concesse a produttori terzi, una strategia delle precedente amministrazione che stava letteralmente affondando l’azienda. Per quanto riguarda  Power Computing, un tempo il produttore di computer in più rapida crescita, alla fine fu acquisita da Cupertino e ai relativi azionisti furono date azioni Apple in sostituzione. 

I primi cloni Mac

Fondata nel novembre 1993, Power Computing decise di vendere cloni Mac per corrispondenza, seguendo l’idea di Dell che si stava affermando sul mercato. Stephen Kahn, il fondatore di Power Computing, giustamente pensò che il successo di DELL poteva essere replicato anche per i cloni Mac.

Kahn iniziò i colloqui con Apple nell’aprile 1994, e alla fine dell’ anno Power Computing e Apple raggiunsero un accordo. Inizialmente Cupertino era scettica sulla collaborazione con una startup. Tuttavia, il CEO di di allora, Michael Spindler, vide in Power Computing l’unica opzione praticabile e decise di concedere Mac OS in licenza. Anche un altro produttore di cloni per Mac, Radius, ottenne la licenza Mac poco dopo.

Storicamente alcuni attribuiscono la decisione di concedere la licenza Mac a terzi per via dell’enorme popolarità di Windows 95, ma in realtà non è così perchè tutto è iniziato nel 1994.

Anche il CEO di Apple precedente, John Sculley, colui che osò cacciare Steve Jobs, aveva preso in considerazione l’idea di concedere la licenza del sistema operativo per Mac a produttori terzi, ma poi era stato dissuaso dal farlo.

Ma nel 1994, Apple era pronta a compiere questo passo, infatti aveva già concesso a Bandai, il più grande produttore di giocattoli del Giappone, la licenza di Mac OS per una console di videogame.

Power Computing ha rilasciato diversi cloni Macintosh, i più famosi erano il PowerTower e PowerTower Pro del 1997, incredibilmente veloci per l’epoca, e sicuramente non erano computer di Serie B in alcun modo.

Alla fine, Apple ha iniziato a rendersi conto dell’errore dei suoi metodi. L’idea dei cloni Mac era di aumentare la penetrazione del mercato del Mac. Ma invece di più Mac sul mercato, il risultato fu di avere solo macchine compatibili con Mac più economiche.

Fred Anderson, CFO di Apple dell’epoca, scoprì che la strategia delle licenze di Mac OS stava letteralmente dissanguando l’azienda. La commissione di $50 che Apple ha ricevuto per ogni Mac clone venduto non si è avvicinava minimamente a coprire le entrate perse per i Mac non acquistati al posto dei cloni meno cari.

La strategia di Jobs fu di rilasciare Mac OS 8 perchè l’accordo con i produttori dei cloni Mac era relativa solo al System 7. La situazione andò in stallo il 5 agosto del 1997, quando Kahn minacciò di trascinare Apple in tribunale. Tuttavia il Consiglio di Amministrazione di Power Computing si oppose, e Kahn si dimise dal suo incarico. Il 2 settembre Apple comprò l’azienda per $100 milioni in azioni AAPL e pagò $10 milioni per coprire tutti i debiti e i costi in sospeso.

“Power Computing ha aperto la strada al marketing diretto e alle vendite nel mercato Macintosh, costruendo con successo un giro d’affari da $400 [milioni]”, annunciò Jobs “e non vediamo l’ora di imparare dalla loro esperienza e di accogliere nuovamente i loro clienti nella famiglia Apple.”

Non è possibile dire fino a che punto Power Computing abbia effettivamente influenzato Jobs nel decidere di vendere i  Mac per corrispondenza (o via Internet) direttamente ai clienti, ma è stato un passo importante nella ripresa di Apple.

Poco prima di cessare ogni attività, le previsioni di bilancio di Power Computing erano di un fatturato di 700 milioni di dollari  e la società aveva “appena accettato di acquistare 150 acri nella vicina Georgetown per un nuovo quartier generale da 28 milioni di dollari”. La costruzione di questo quartier generale si è interrotta poco dopo l’inizio.

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